mercoledì 26 luglio 2017
Flavio Provini - Il mio abito elegante (poesia d'amore)
Getterò nell’immondizia del passato
gli stracci delle mie paure,
gli ultimi brandelli di rimpianti
stipati in un pacco di pensieri.
mercoledì 12 luglio 2017
Umberto Druschovic - Caffé al porto
Sulla terrazza di questo bar
affacciato all'orizzonte
dove comincia il molo
e la terra s'abbandona al mare
affacciato all'orizzonte
dove comincia il molo
e la terra s'abbandona al mare
Umberto Druschovic - Velario di stelle
Ricordi? Le sere sul muretto
ad ascoltare delle rondini il garrire
spensierato, a seguirne il volo allegro
nella luce del tramonto mentre, intorno a noi,
ad ascoltare delle rondini il garrire
spensierato, a seguirne il volo allegro
nella luce del tramonto mentre, intorno a noi,
martedì 4 luglio 2017
Marianna Palmerini - Un segreto
Mi sono appena svegliata: mi sono
trovata a sedere a gambe incrociate, nel modo in cui mi sono addormentata, la
testa ancora rivolta verso il basso, mentre le braccia hanno iniziato a
stirarsi e si allungano.
Antonio Marco Miotti - Lawrence
Lawrence
si svegliò in una camera diversa dalla sua. Gli arredi erano quasi identici, ma
cambiava decisamente il colore delle pareti. Pensò che non doveva essersi
spostato dal proprio albergo; al massimo aveva cambiato piano. Subito dopo si
rese conto che all’altra parte del letto riposava una donna bionda, giovane e
piacente, molto piacente.
lunedì 3 luglio 2017
Dora Zuccolotto - Solo una fotografia
Corrisposi per ben due anni con un amico
dello zio Ignazio, entrambi emigrati in Australia prima della seconda guerra
mondiale e, a parte lo scambio delle nostre fotografie, le poche righe che ci
scrivevamo erano saluti, auguri per le feste di natale e piccole descrizioni
del lavoro nei campi molto duro ma ben retribuito.
Giulio Corrado - Apollo
Giacomo sapeva di aver sviluppato una sorta di assuefazione
alle vacanze.
Per quanto notoriamente avverso alla speculazione astratta,
negli anni aveva fatto alcuni tentativi di indagare la causa di questo
fenomeno, ma sapendosi particolarmente goffo negli esercizi del pensiero
metafisico, portava con sé il timore che le sue conclusioni potessero risultare
banali.
Alexandra Mc Millan - Nodi
Non saprei quali oggetti portare con me,
forse i nodi, quei pochi che ho imparato,
i più facili da fare, difficili da sciogliere;
un sorriso scolpito dal lento incedere
delle rughe e dai margini del tempo, dolcezza
marchiata sul cuore a lettere di fuoco.
Alexandra Mc Millan - Le mie mani
Le mie
mani, pietra fredda,
non ali,
non nuvole
contengono
la tua voce
e il lungo
tacere del cielo
Alexandra Mc Millan - Nives
Nelle città ci sono strade che si incontrano, si intersecano a volte in
grovigli e labirinti, in un dedalo che ti disorienta senza un filo per
ritrovare la via, perché i fili si sono tutti aggrovigliati e annodati e a
sbrogliarli ti ci vorrebbe la vita. Strade fatte apposta per confondersi e
smarrirsi. Altre strade, invece, scorrono parallele, non come rette precise e
geometriche, ma di solito come serpentine ondeggianti, che sinuosamente
strisciano tra le case e le persone, infiltrandosi in mezzo ai tombini,
palesandosi d’improvviso dietro una piazza, eppure senza mai deviare dal
tracciato dell’itinerario di sempre.
venerdì 30 giugno 2017
Riccardo Miggiano - Ti vedo anche quando piove
Sul tardi,
stasera,
sei arrivata
con un frammento
di pioggia.
Riccardo Miggiano - Tra i confini di un contatto
Sfiorando la tua leggerezza
con un brivido senza gravità
ritrovo un emisfero
straniero
Lorenzo Bianco - La raccoglienza
Dici:
"Prendimi
e
abbracciami
questo
è
il mio corpo"
che
cade
cade
cade
Maria Ginevra Cattaneo - Il tappeto
Le frange del tappeto sono beige,
non sembrano essere fitte come dovevano esserlo in origine. Le forme
geometriche chiare, che si ripetono sullo sfondo porpora del caldo tessuto,
sono un movimento armonioso per la stanza con il tetto spiovente. Le travi di
legno scuro sono a vista. Il resto del soffitto è bianco.
Stefano Ficagna - Riflessioni sull'orlo del precipizio
Oggi ho incontrato la morte due volte. Il nostro corpo cambia, le
cellule si rigenerano continuamente e bastano pochi mesi per essere una persona
completamente diversa, almeno esteriormente. Ma dentro? Non è legittimo pensare
che anche la nostra anima, o quel che si suol definire tale, venga toccata da
questo continuo rinnovamento? Un eterno ciclo karmico, con l’unica pecca di
farci ripiombare, ogni volta, sempre in noi stessi, almeno finché una parvenza
di conclusione non arriva a togliere di mezzo gli ultimi brandelli di ciò che
siamo stati, per gettarci in una nuova esistenza. Sperando che il definitivo
congedo non arrivi per consunzione, una lenta e definitiva erosione dello
spirito.
Manuela Monti - La costruzione dell'amore
Ho costruito l'amore
giorno dopo giorno
con impegno e sacrifici
con pazienza e dolcezza.
giorno dopo giorno
con impegno e sacrifici
con pazienza e dolcezza.
Manuela Monti - Il seme
Come un piccolo seme
felice e spensierato
era il nostro amore.
felice e spensierato
era il nostro amore.
venerdì 16 giugno 2017
Sara Brugo - Lezioni di piano
Qualcuno ha socchiuso le imposte. Un’ombra fresca invade la
stanza risalendo dal giardino. La trasparenza delle tende si gonfia e poi si rilascia mollemente.
Io sono qui. La aspetto.
Bruno Bianco - Costruire
Ho costruito il mio sogno. E’
stata lunga e difficile, ma alla fine ce l’ho fatta. Com’è lontano l’inizio;
frequentavo le scuole medie ed ero il primo della classe. Mia mamma era
contenta quando andava a parlare ai professori e faceva il pieno di
complimenti; poi veniva a casa, riferiva tutto a papà e lui quasi si
commuoveva.
Emma Della Libera - Costruire l'amore
L'amore si costruisce, piano piano
L'innamoramento è spontaneo
L'amore si costruisce, mattone più mattone
L'innamoramento è spontaneo
L'amore si costruisce, mattone più mattone
Emma Della Libera - Come un castello di assi rossi
Non vince solo la forza
non subito
non banalmente.
non subito
non banalmente.
venerdì 9 giugno 2017
Laura Sergi - La trottola della vita
“Ti va se ci fermiamo all'autogrill?”, chiede Linda.
“Come vuoi, zia”, fa la piccola Rosetta, undici anni, mostrando la sua rassegnazione.
Linda si morde il labbro, e arresta l'auto nel primo parcheggio disponibile.
La bambina si muove con calma esasperante, come se potesse, così facendo, rimanere sospesa nel limbo di un viaggio che è parso alla zia l'unica cosa saggia da fare.
“Come vuoi, zia”, fa la piccola Rosetta, undici anni, mostrando la sua rassegnazione.
Linda si morde il labbro, e arresta l'auto nel primo parcheggio disponibile.
La bambina si muove con calma esasperante, come se potesse, così facendo, rimanere sospesa nel limbo di un viaggio che è parso alla zia l'unica cosa saggia da fare.
martedì 6 giugno 2017
Barbara Stangalini - Amore d'altri tempi (Silly)
Era quel periodo dell'anno in cui tutto quanto pareva essere assopito e l'annoiante attesa s'impadroniva della gente che, sbuffando un po', usciva di casa ogni mattina con l'immancabile copricapo anelando il sole, e mentre il giovane portinaio sorseggiava il suo primo caffè, l'esile figura della giovane Silly che di solito con un gran fragore chiudeva la porta ed arrivava correndo con il giornale in mano, quel giorno scese in strada con fare misterioso e perplesso: sembrava serena e soprattutto fantasiosamente assorta, e cavalcava ogni pensiero come onde che giungevano limpide e veloci.
Salvatore Mancuso - Dania
E’ capitato tutto all’improvviso, inaspettato. Ora mi
spiego. Sono sposato dall’età di ventun’anni e… amavo, così almeno credevo,
Catia, mia moglie. Ci conosciamo da quando ero bambino. Una predestinata, avevo
sempre pensato che fosse. Lo scorso mese, a una delle periodiche cene
organizzate da quelli del laboratorio di pittura, che ogni giovedì frequento da
tempo, Elisa, una pittrice di lungo corso, ha portato con sé una sua amica, che
si è seduta a tavola di fronte a me.
Loretta Stingone - Attimi di te
Sguardo lontano
cerco l’orizzonte
piego la mia anima adesso
Loretta Stingone - Sei per me
Sei per me
l’estasi
Edi Sist - La clessidra e i giocolieri
Quel mattino si alzò e, come ogni giorno, scrutò attraverso gli scuri socchiusi. Intravvide un cielo carico di nuvole. Tolse il pigiama, si vestì, si lavò la faccia e andò in cucina, a preparare il caffè e ad apparecchiare la tavola da per la colazione. Il canarino che aspettava il suo mangime, il cane pronto con il guinzaglio in bocca. Tutto come un copione già studiato e imparato a memoria enne volte. Già fatto, già visto, già ripetuto, come una parte recitata che non entusiasma più. Per un pubblico sempre uguale, poco propenso ai cambiamenti e men che meno ricettivo.
Maria Francesca Giovelli - La rosa sempre fiorita
(A Rosa e al suo viaggio)
Sono sospesi nell’aria i gesti delle tue mani
ma si è sciolta nella notte l’attesa del domani.
Maria Francesca Giovelli - Corre il vento gonfio di luce
Oggi corre il vento gonfio di luce
fino alle porte della cattedrale,
la tela del tempo piano si ricuce
là dove il tuo sguardo ora risale.
Alessandro Albarelli - Da grandi
C'è
un ragazzo che suona una specie di sega con l'archetto, davanti al municipio.
Ai suoi piedi, una vecchia radio che manda la base di pianoforte, un cappello
con dentro pochi spiccioli e un bastardo di taglia media, col muso simpatico.
Alessandro Graziani - Inatteso
Dille
“ti amo”,
quando
non se lo aspetta,
mentre
si lava i denti,
quando
si sente brutta.
Barbara Stangalini - Ed era vita.....
Grigio l'asfalto cocente
Su quella strada percorsa
Cento volte e di più
Nel lungo e silenzioso giorno
Un grande timore
Milena Caramella - Gli altri siamo noi
Capita di avvertire spontaneamente l'amore, in modo
inconsapevole.
Quando però cresci circondato da ignoranza e paura del diverso, mai più ti
immagineresti di arrivare ad amare l'oggetto del disprezzo e dell'indifferenza
comune.
Ti ritrovi a destreggiarti tra i giudizi preconfezionati e ciò che ti dice il
cuore.
Finché un giorno, un volto che mal cela una storia di sofferenza e povertà
non ti costringe a schierarti dalla parte giusta.
L'amore è immedesimarsi. Con chi è come te, ma meno fortunato.
Sì, l'amore si costruisce. E tanto più sei disposto a metterti in discussione,
tanto più esso crescerà.
Pina Pavone - Un Amore costruito
Il mio ventre, come un giardino, era pronto ad accogliere
quel seme tanto sfuggente che ogni volta moriva trasformandosi in un disperato
pianto di sangue.
Ogni volta accoglievo quel seme con amore, con la speranza
giorno dopo giorno, di potergli dare vita, corpo e respiro.
Immaginavo il Suo volto, immaginavo di creare quell’identità
troppo a lungo negata.
giovedì 1 giugno 2017
Francesco Marchetti - Tre stagioni
La primavera d'acqua piovana
avvolge con pellicole d'uggia, nicchia e inibisce; la primavera pigra ha il
colore della borragine. La primavera esitante che intorpidisce, la primavera
corroborante, la primavera che sussulta in singulti di polline, allegorie
spicce in spessi tappeti verdi, gangli in fregola, passioni e braci antiche,
prole effervescente del brassicaceo.
La primavera tardiva.
sabato 27 maggio 2017
David Pignotti - Discreta danza
Discreta era la sedia su cui aspettai
come in un sortilegio romanzesco
la mano che mi tolse dall'abitudine,
il respiro sincero della ragazza amica
che sapeva di me quel che neppure speravo.
Flavio Provini - Il nostro puzzle (poesia d'amore)
Siamo tessere di un puzzle d’amore.
Un gioco incantevole e complesso
inventato per misurarsi negli incastri
di un disegno di vita ignoto,
da scoprire complici insieme
con la fantasia degli artisti,
con l’audacia dei condottieri,
con la pazienza dei sarti,
giorno dopo giorno,
pezzo dopo pezzo.
Un gioco incantevole e complesso
inventato per misurarsi negli incastri
di un disegno di vita ignoto,
da scoprire complici insieme
con la fantasia degli artisti,
con l’audacia dei condottieri,
con la pazienza dei sarti,
giorno dopo giorno,
pezzo dopo pezzo.
Paolo Cardillo - Ballata ad un amore
Fronte 1°
piede Ero un ragazzo e ti intravidi in un sogno,
al mio risveglio ti trovai li’, realtà,
accanto a me,
col tuo sorriso a permeare tutta la mia
vita.
Roberto Pallocca - Poco prima di noi
Domani mi sposo. Non dovrei essere sveglio a
quest’ora, lo so. Il fatto è che non riesco a dormire.
Questa è l’ultima notte che dormo da solo.
Certo, capiterà un viaggio di lavoro, o un litigio, o quella volta che Lucia si
addormenterà sul divano davanti a un film. Capiterà che non avrò sonno e
scriverò fino al mattino, o Lucia farà il turno di sera e rientrerà a notte
fonda.
Ma non è lo stesso. È un’altra cosa. È
l’eccezione.
Beatrice Teldeschi - Arrestauro cardiaco
Il suo ingresso nel mio atrio
non l'è bastato
come cuspide a cavallo
arrivata senza chiave
ha forzato
le pareti del mio costato
e s'è presa anche il ventricolo
del mio cuore serrato
In quest'amore
messo a cantiere
nella mia vena cava
lei termite rode e scava
le mie certezze
e io corro
corro il rischio
che mi crolli tutto addosso
sono nudo proprietario
di un miocardio che ora è suo
in usufrutto
e quando lei più non sarà
Annachiara Capuzzo - Lame
«Di tutte le cose che potevano
venirti in mente, questa è stata proprio la peggiore, non so se te ne rendi
conto. Io, che non ho neanche il tempo di vivere, devo andare da quella stronza
a perdere pomeriggi interi per nulla, uno spreco totale di tempo. Che poi, cosa
credi, che le racconti la mia vita? le racconto fandonie, anzi le racconto cose
che le facciano esattamente capire quanto sia inutile il lavoro che vuole fare
su di me, sappilo!
E
guarda che ore sono, le cinque e mezza. Ho finito scuola all’una e vedi tu a
che ora sono tornata a casa! E domani ho quattro materie, quando avrei il tempo
di studiare, io, oggi? Che poi, abitiamo in questo paese di merda che ci vuole
più di un’ora a tornare con l’autobus, ed è ovvio che mi tocca arrangiarmi in tutto,
figurati se tu sali in macchina e mi vieni a prendere all’ospedale, almeno i
giorni in cui devo andarci di pomeriggio, e mi aiuti almeno in questo, no di
certo! Che poi è solo per te che ci sto andando, sei tu che mi obblighi, e
questo è già di per sé una cosa insopportabile, ma in aggiunta tu lasci che io
me la sbrighi completamente, a te basta scaricare le responsabilità e gli
impegni sugli altri e poi te ne freghi dei disagi che semini qua e là».
Ivana Saccenti - Il contratto
“Cosa vi porto da
bere?” chiede il cameriere, finalmente al nostro tavolo.
E’ un ragazzino smilzo,
smunto, con due orecchie da Dumbo.
Sembra capitato qui per caso. L’avevo già notato vagare disorientato e
confuso tra i tavoli, sbagliando la consegna di un paio di pizze. E’ infilato
in una giacca nera, almeno due taglie più della sua. La manica, fino alle
unghie, gli intralcia la scrittura sul taccuino, per cui, con un tic ossessivo,
alza meccanicamente il braccio destro nel tentativo inutile di farla risalire.
Mara Vignati - La costruzione di un amore
Un flash illuminò d'improvviso l'ufficio al settantaseiesimo
piano dell'edificio che ospitava lo IHED, l'International Human Engineering
Department. Quel segnale luminoso, lanciato per avvertire dell'atterraggio
dell'ennesimo drone-taxi comandato tramite satellite, durò solo pochi secondi e
poi sparì. Scienziati e ingegneri, come se nulla fosse, continuavano la loro
attività di ricerca, insensibili a quel lampo di luce che, solo per un breve
istante, aveva rischiarato il cielo di Neo Urbs, ormai perennemente nascosto
dietro a un sipario nero di nebbia e smog. Deucalion, come tutti i suoi
colleghi ai piani inferiori, proseguiva imperterrito il suo lavoro, chino sulla
sua creazione. In virtù dell'importantissimo progetto che gli era stato
affidato era riuscito a ottenere l'utilizzo del laboratorio all'ultimo piano
del grattacielo del Dipartimento, il più ambito perché, grazie alla sua
smisurata altezza, era in grado di offrire una luce naturale che, a
mezzogiorno, quasi bastava per poter lavorare senza dover ricorrere
all'illuminazione elettrica.
mercoledì 24 maggio 2017
Raffaella La Villa - A. A. Amore. Dodici passi
UNO
Costruire
la trappola.
Per prima cosa, scegliere il terreno. Che sia familiare,
per non spaventare, ma con un varco aperto verso l’incendio di un orizzonte
lontano. Nora, così, si avvicinerà col suo passo danzante, senza alcun sospetto
negli occhi da uccellino.
Può essere un supermercato affollato, dove tornare
bambini a caccia di caramelle, oppure la concavità tiepida di una sala di
aspetto, quando ti accorgi che non sai più che cosa stai aspettando veramente.
La trappola, poi, deve essere leggera, ma elastica
e capace di mutare forma. Deve scomparire sullo sfondo del fogliame di un parco
di città, o tra i graffiti di periferia. Deve restare tra le righe delle poesie
e nei silenzi delle frasi. Devi nasconderla dietro l’immagine migliore di te
che scegli di mostrare e che all’improvviso ti sembra l’unica vera.
La trappola perfetta è quella che ti dimentichi di
aver creato.
Daniela Cianciotta - Aspettandosi
Imparando ad averti vicino,
mi miglioro.
E’ nei giorni qualunque che cresce il
nostro amore
Immaturo e insicuro si trasforma
L’amore vero
che sogna progetti
nutre speranze e regala spazi.
Crescendo di pari passo uno accanto
all’altro,
aspettandosi nel mondo.
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