giovedì 28 marzo 2019

Patrizia Martini - Ho sempre un pensiero per te

La notte mi capita spesso di sentirmi protetta e serena mentre galleggio nel liquido amniotico dei sogni, svegliarsi, invece, è sempre un trauma. Chissà come mai, di prima mattina, sono sempre assediata dai pensieri tristi! Quando il sonno mi abbandona, affiorano alla mia mente tutte le cose che non vorrei ricordare. Certe volte ho talmente tanti dubbi che non sono più sicura di niente, tu lo sai questo vero, amore?
Domanda retorica, tanto, fino a stasera, non ti rivedrò.
Sto facendo colazione con la testa confusa, ma ho fame, ho sempre tanta fame di te, sarà buon segno? Il cibo è sempre stato qualcosa che mi serve per sentirmi piena, soddisfatta, anche quando non lo sono.
Proprio come ora.
Indosso la solita corazza, quella che mi serve per entrare nel mondo reale, e mi precipito fuori casa per andare al lavoro. L’ultima neve sporca soffoca il verde stinto del prato, è ancora inverno, il tempo passa e io con te sono sempre in attesa che arrivi la bella stagione.
La giornata trascorre più lentamente che mai e il mio pensiero è sempre fisso, non ho detto niente a nessuno di come stia andando fra noi. Visto che a te tengo molto, preferisco non svelare, né condividere il pronostico.
Di sicuro c’è che ‘sto lavoro che faccio è uno schifo.
A volte un pensiero mi sfreccia come un lampo in testa e il sorriso mi svanisce dalle labbra: avrei potuto continuare a studiare, prendere tempo, occuparmi meglio della mia vita e concentrarmi sul mio futuro, ma il bisogno di indipendenza economica mi ha portato a decidere diversamente; tanto, errore più errore meno, che differenza farà mai? Ora però non sono per niente sicura di aver compiuto la scelta migliore perché, così facendo, ho perso di vista me stessa e, anche volendo riprendere l’Università, la cosa non mi riuscirebbe facile. Il peso delle decisioni che dovrei prendere mi svuota completamente.
Quasi quasi chiamo la mia migliore amica per informarla sullo stato dell’arte, posto che ciò che vorrei raccontare possa mai interessarla e voglia suggerirmi qualcosa per riempire il buco nero che ho dentro. Ci conosciamo da quando eravamo bambine, siamo cresciute insieme. E’una delle poche persone che riesco a sopportare quando sono giù di morale come ora. Funziona così tra noi, non c'è bisogno di tante parole.
Studia da tre anni da un'altra parte d’Italia e mi manca. In certi giorni la vorrei accanto a me e il saperla irraggiungibile mi fa star male, ma, ancora una volta, ho dovuto accettare la situazione e andare avanti.
Poi è entrato lui nella mia vita. Forse è meglio così: avere nostalgia di un’amica lontana è meglio che accapigliarsi perché ci piace lo stesso uomo, non è forse vero?
Al secondo squillo risponde.
- Ciao, come stai? - mi chiede subito, come fosse una domanda obbligata, di quelle che si pongono a chi ha sempre troppa dimestichezza con i guai.
- Come pensi possa stare? Devo proprio spiegartelo, non riesci a capirlo da sola? - è vero, certe volte sono un poco dura, ma altrettante volte ho i miei buoni motivi…
- Nessuna novità, vero? - mi chiede con rassegnazione.
- Tu che dici?
- Mi spiace, cocca!
- Comunque ci ho provato, sto lottando per quello in cui ho creduto, nessuno mi potrà rinfacciare di non voler vivere i miei desideri, e, qualsiasi sia la fine di questa storia, sarà solo un incidente di percorso, un altro, insomma… - che inutili melensaggini!
- Davvero quando fai ‘sti discorsi sembra che tu abbia sessant'anni – dice, sbuffando.
- E tu, quando finirai di bistrattarmi? - Non la sopporto quando fa queste semplificazioni, ognuno parli per quello che ha vissuto. Io ho avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili, ho dovuto imparare ad arrangiarmi da sola, in fretta, e non ho avuto altra scelta che quella di ragionare troppo presto come un’adulta. Certe volte lo rimpiango, ma poi, quando mi trovo davanti a storie complicate come questa con …, beh, ma che lo scrivo a fare ormai il suo nome?, sono più che felice di sapermi arrangiare, poiché vuol dire che so prendere una decisione per me stessa, nonostante tutto, e lei, se davvero è convinta di conoscermi bene, dovrebbe sapere che non è il caso di menarmela così!
- Si scusa, non fraintendermi, è che tu affermi sempre di avere le idee così chiare, di sapere sempre cosa vuoi dalla vita, dovrò mica insegnarti qualcosa io? E a che titolo poi? Spero che tu ce la faccia a non lasciartelo scappare, poiché sei una persona determinata che non si arrende tanto facilmente, o no?
- Qualsiasi decisione prenda, sarà mia, che sia sbagliata oppure no, non avrà importanza - ma perché abbasso così tanto il volume della voce? Non voglio essere ascoltata neppure da me stessa? - Ho imparato che ci sono delle conseguenze per qualsiasi scelta io metta in campo, dovrò solo decidere se ne valga la pena… Altrimenti c'è sempre una soluzione a tutto, sempre, anche quella di restare ancora sola. E poi non è l’ultimo ragazzo di questo mondo… - finisco un po’ in leggerezza, per tranquillizzarmi, ma ho il cuore gonfio di tristezza.
- Ci si vede nel fine settimana, così mi racconti meglio, ok? – fa lei sbrigativa, forse adesso ha altro di meglio da fare che stare a sentirmi.
- Sì, mah, non lo so… – e, senza aspettare una sua risposta, oggi butta così, chiudo la comunicazione.
Che gusto ci sarebbe adesso nel sapere il finale della nostra love story?
Se rimanessimo insieme, ammetto che sarebbe un bel successo, se lui se ne andasse un brutto epilogo, ma io comunque non voglio che questa relazione abbia un esito prevedibile, scontato.
Sono divenuta molto prudente, questa cosa almeno l'ho imparata dalle mie esperienze sentimentali sconclusionate: non c'è mai fretta di cacciarsi nei guai col primo che capita... L'amore è davvero un bel casino: ho collezionato tante storie, spesso finite appena sul nascere, e quest’ultima, durata più di tutte le precedenti, sono certa che mi lascerà il segno.
Mi tocca sempre di vivere quelle situazioni in mezzo a un guado, in cui non riesco mai ad arrivare dall'altra parte, sulla sponda della felicità, della realizzazione di me, della serenità, sempre lì, quasi a portata di mano, ma, in realtà, off limits.
Forse mi ha dato troppo poco anche la mia stessa città, egoista e arida come sanno esserlo soltanto i posti senza storia, senza reti di salvataggio, dove ognuno pensa soltanto ai comodacci propri. Né grande, né piccola, che d'estate diviene un acquitrino soffocante, buono soltanto per farci ingrassare le zanzare, e d'inverno un freddo deserto.
E tu che stasera non mi chiami, chissà perché poi, che mai starai facendo? Hai davvero paura delle mie reazioni da donna abbandonata o sei già a caccia di altre prede?
Ricordati che io sempre un pensiero per te, ogni giorno, dolcemente, e il distacco subdolo che adesso sta nascendo tra noi non fa parte di un automatismo naturale. Perché deve andare a finire così? Ti sei già stufato del giocattolo nuovo?
No, non rispondere, ascoltami soltanto un poco, ti ruberò un frammento del tuo tempo, null’altro, tanto tutti e due sappiamo che hai già deciso…
Lo so che i lupi sono animali liberi, mi affascinano proprio per questo, che non si controllano per natura, e per istinto trovano spesso riparo in molte tane.
Tu sei un individualista, uno che ha delle idee molto particolari sul suo stile di vita.
Forse i tuoi rapporti con le donne sono sempre stati accessori, li vivi fino a un certo punto e ti va bene così, alla mordi e fuggi, insomma, in questo senso non sei né unico, né raro, purtroppo.
Vedi, amore mio, c'è una cosa che devo dirti: hai sempre cercato di imporre all'interno del nostro rapporto, con una certa supponenza, un distacco, una netta cesura tra me e te che mi hanno lasciata perplessa, un po’ come se tu già sapessi il come e il quando sarebbe andata a finire tra noi e che comunque sarebbe finita …
Io sono diversa, contraddittoria, ma sognatrice, ti potrei assecondare, ma non ci porterebbe da nessuna parte. Da idealista quale sono, non vorrei perderti, ma non te ne farò una colpa...
Nel bene o nel male si cresce e si matura confrontandosi con persone di estrema qualità; la staticità, la regressione è dovuta a confronti scontati, rassicuranti, quelli che non ti lasciano nulla. Insomma, ci dev’essere complicità tra due amanti.
Ma allora come puoi dire che ti piaccio e poi prendere le distanze da me, manifestare apertamente disinteresse e freddezza nei miei confronti, farmi sentire così tanto sola?
Con l’esperienza ho capito che è difficile che le persone possono cambiare, i rapporti amorosi o di amicizia duraturi tra un uomo e una donna sono essenzialmente accettazione dei limiti e indulgenza per i difetti dell'altro.
Forse per te è più importante sempre e comunque affermare la tua tanto decantata intelligenza, la tua invasiva supremazia maschile, il tuo volerla vinta a ogni costo, va bene, questa volta la sconfitta sono io.
Troppe volte ho pensato di non essere all’altezza, troppe volte mi sono incolpata dei miei fallimenti amorosi, succederà così anche questa volta? Non lo so. Troppe volte i tuoi “ma” mi sono pesati come macigni sul cuore, che è forte, ma, forse, non abbastanza per ritrovarsi e ricominciare.
In questi ultimi due anni, la mia vita è cambiata, io sono cambiata stando con te. O forse, in verità, la mia vita è rimasta sempre uguale, ma il mio modo di sentirmi viva, invece, era diverso: era in funzione tua.
A questo punto però non ho più paura nel dire di no, non mi spaventa che qualcuno ci rimanga male se non sono fragile, non mi dispiace più essere egoista. Inizierò a pensare a me, a quello che mi fa stare bene.
Alcuni mi ripetono che mi sottovaluto, che sono troppo cattiva con me stessa e che non noto tutte le buone qualità che potrei mettere in risalto, ma io non riesco a non bacchettarmi, accidenti! Quando conosco una persona nuova, quando un ragazzo mi piace, diventa normale per me metterlo in guardia sul fatto che sono una tipa difficile, che non si deve sentire in imbarazzo e non deve preoccuparsi se questo non gli va, perché tanto io capisco, ci sono abituata. Con te è successo così, lo ricordi?
Voglio essere sincera: anche se adesso mi sento svuotata dì ogni energia, anche se ci sono state tante persone che mi hanno ferita, e non mi riferisco soltanto a te, anche se stare da soli non è il massimo, non mi batterò il petto, non inizierò a piangere sulla tua spalla. Se non mi vuoi, allora è altamente probabile che non mi meriti, da domani ognuno andrà per la sua strada, senza rimpianti, o almeno così spero per me…
Mi hai resa felice standomi vicino, lo devo ammettere, ma ho provato anche paura, ansia, inquietudine, poiché ti amavo talmente tanto che lasciarti, farti del male, pensare di tradirti o non vederti ogni sera mi sconvolgeva.
Strana cosa la vita: ora tutto questo sta accadendo a me. E sembra che a te non importi particolarmente, ma non te ne serberò rancore. Si gioca ad armi pari.
Tu, l’uomo della vita, quello cui avrei potuto appoggiarmi, che mi avrebbe accolto e capito, ma anche colui che, inutile nasconderlo ormai, mi lascerà, sussurrandomi:
- Ho bisogno di riavere la mia libertà, riuscirai a non farmene una colpa?
Ti risponderò con un sorriso: - Non dire altro, non rovinare tutto, la nostra è stata una bella storia…