Ricordi? Le sere sul muretto
ad ascoltare delle rondini il garrire
spensierato, a seguirne il volo allegro
nella luce del tramonto mentre, intorno a noi,
fra cuscini di pervinca e il rosmarino in fiore,
saliva forte l'umore dell'estate,
il frinire incessante delle cicale,
il profumo acre dell'erba tagliata
e l'incanto inaspettato
delle lucciole avvinghiate ai muri.
Se ne andavano così le nostre estati
a sognare il mare, mentre tu intrecciavi serti
di edera e speranza, aspettando il buio
e l'apparire lento del velario di stelle
che ad agosto hanno luce corusca
e, leggiadre, fanno giochi di bambine.
Che sarà di noi, tra una vita,
mi chiedevi, e fantasticavi sul nostro domani,
immaginavi l'andare dei giorni
in un tempo che, allora, appariva lontano.
Siamo rimasti qui, ora,
ad inseguire i sogni, oggi come ieri,
in un futuro che già è andato,
ma ci basta guardare il volo dei rondoni
anelando come loro ad una terra d'oltremare.
ora che di lucciole
non scorgiamo più il bagliore
e delle voci del mondo ascoltiamo soltanto
il canto umile dei grilli e, nascosto nel vilucchio,
un rosario di cicale.
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