giovedì 30 maggio 2013

Angela Catolfi - Radici

Guardo indietro
ragnatele aggrappate
alla mensola
dove l'orologio
non tornerà a battere.


Chiudo gli occhi
e vedo tornare tutto ciò
che avevo perduto…
fotogrammi evanescenti
nel pulviscolo che mi danza attorno.


Respiro attimi
naufragati in briciole di poesia:
intrecci di mani e volti
attorno al lungo tavolo,
calde tenerezze d'infanzia
prigioniere di magici sogni.


Dentro pagine di memoria
il giallo delle spighe sotto placidi soli,
i vasi in fila sulle scale,
i gatti davanti alle porte,
il cicalare delle donne nei vicoli.


M'attardo tra presenze sussurrate
a cercare qualcosa ,
a rimuovere l'abbandono
in cui il tempo ha ridotto estati lontane.


 Brandelli d’illusioni,
 onde di voci
nel cielo d'un passato irraggiungibile,
al limite del nulla.



Eppure, era solo ieri.

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