venerdì 24 maggio 2013

Amelia Falchi - Rosso reggae


Un venerdì sera di mezza estate, persa! Io e un'amica!
Come sempre, la musica vibrante in macchina, via. Si va alla festa del paese e gira, che ti rigira la festa non si trova, quando li' davanti a noi il manifesto: ‘’festa rock il 28 del mese,. Lla mia amica, mi guarda, scoppia a ridere e scuotendo la testa esclama: ‘Sempre la solita!! oggi è?’,
‘ Il 16! Ops!’.
Questa è l'evidente dimostrazione che sarebbe meglio tornare nel mondo reale ogni tanto, almeno il tempo di guardare il calendario.
Ok allora decidiamo di andare in un paese vicino, altra festa. Intanto anche la macchina alza i fanali al cielo e dice:'Padrona stordita!’
Quella mattina mi alzai con uno spirito rastafari e una gran voglia di respirare a pieni polmoni, presi: le mie dispense di diritto, telo mare, infradito e via sul lago.
Un bel prato verde all'inglese, all'ombra della possente quercia mi addentrai in quel che è un insieme di contorte nozioni e complicate leggi del nostro poco affascinante codice civili.
Non lasciandomi scappare però quel piacevole attraversare di vibrazioni vitali: il vento fra i capelli, la brezza sulla pelle, il profumo dei tigli, il fruscio delle foglie mosse dal vento, i campanellini delle barche ormeggiate al molo; il paesaggio morbido delle colline che incorniciano il lago; il cigno con i suoi anatroccoli al seguito, il chioschetto dei gelati, la coppia di settantenni che prendono il sole, la coppia di gay che legge, il fascinoso cinquantenne sportivo che nuota. E mi chiedo schifata: ''Nell' inquinatissima acqua del lago?? oh mio Dio come farà?? misteri della vita!!!!!''
E mentre respiro penso 'wow sento delle ottime vibrazioni nell'aria'. Il piacere di accendere i sensi!!
Così arrivai a sera con tutta questa energia naturale e solare, positiva un aura luminosa mi circonda metto un vestito lungo fino ai piedi molto colorato zeppone anni '70 ed eccomi molto hippie.
Non potevamo che incappare in un concerto reggae di un famoso gruppo che sentivo a quindici anni, ma con tutte le volte che ho sbagliato strada siamo arrivate che mancavano poche canzoni alla fine del concerto.
Pur essendo una rockettara, il mio passato di estati a reggaeggiare tra spiagge e pinete non poteva uscir fuori più di così, ma i tacchi impedivano il classico genuflettere a cui il reggae porta, cosi tornai in macchina, perché avevo previsto che mi sarebbero serviti i miei 'infraditi'; e così incominciammo a ballare, con i capelli e il corpo si muove tutta questa energia positiva intorno, quasi sentivo l'odore del mare, io felice!!
La mia amica un po' impacciata, bellissima, lei ha un fisico statuario e perfetto (io no il contrario); ma ci sto bene, siamo in simbiosi ed è una persona semplice e di cuore come piacciono a me.
Così gli dico ‘dai andiamo a bere qualcosa’, guardiamo la lista: birra, coca cola o acqua. Ci guardiamo. Vada per l'acqua stasera, io più esuberante la prendo frizzante.
Cominciamo a guardarci intorno; in piedi davanti allo stand.
La gente che frequenta queste feste è veramente varia dal ragazzino alla famiglia, dai punkabbestia (ormai in via di estinzione come il vero punk dalla scena musicale direi) ai nonni, i bambini; le bancarelle d’incenso e di oggetti etnici.
Sto per aprire la bottiglia e sento un tipo che mi dice: 'Nooooooooo due come voi che bevono acqua???' Penso ‘eh sì in genere traumatizza sta' cosa!!! Vabbé! si riprenderà pure lui!’
E poi eccola, la domanda geniale, sguardo penetrante, tono quasi di sfida: '' adesso mi devi spiegare perchè due come voi bevono l'acqua?''
To' lì che originale! adesso lo mando subito in tilt cito Wilde (con aria mo' te faccio scappa') e gli rispondo: ‘perche' come ben spiegò Oscar Wilde (scandendo per bene le sillabe convita che non sapesse di chi stessi parlando) 'abbiamo qualcosa da nascondere!’ con un tono serio e deciso.
Penso ‘toh lì che rispostona!!!!!!!’ – In preda a un raptus di superbia intellettuale. Convinta di averlo azzerato!
Attimo di silenzio! sguardo sorpreso! Si allontana con sguardo fisso nei miei occhi, pensa un istante e poi si riavvicina. ' Ma tu leggi ancora Wilde??' con espressione incuriosita ma nello stesso tempo, fra disdegno e stupore, continua 'ma tu devi leggere..’ e mi cita il filosofo tedesco; quello famoso dal nome impronunciabile e inscrivibile del quale non ricordo mai il nome, Nietzsche.
Alche' stupita da cotanta cultura, mi giro verso la mia amica: '' Wow uno che legge e pure roba seria'.. ''comunque leggevo Wilde a tredici anni ora leggo altro logicamente.’’ Cerco di recuperare!
Continua con smanie di onnipotenza: ‘ehhh cara io ti farò cambiare vita!!' La risata scaturisce spontanea, la mia amica attonita, il suo amico timidissimo; 'Amica è arrivato lui a farmi cambiare vita..' lei ''è arrivato tardi, missa’.. strizza l’occhiolino.
' Mi spiace sei arrivato tardi! ho già cambiato vita! togliendo tutto quello che non mi piaceva e cambiandolo.’
Lui mi guarda stupito!!
Dopo un istante, come niente fosse continua imperterrito il suo discorso: '' Io ho cambiato vita! Non vivo piu' per quei pezzi di carta, ( i soldi) anzi ormai sono solo dei numeri virtuali. Io devo lavorare tanto? per dei numeri nel cyber spazio??' e io concordo pienamente è un pensiero che ho elaborato proprio pochi mesi prima di questo incontro, QUEST'UOMO HA LETTO IL MIO VOCABOLARIO!! E non è da tutti!!
Wow che meraviglia, che energia emana, che forza!! Saranno stati i suoi lunghi, lisci capelli rosso fuoco o il reggae, o semplicemente il sole del pomeriggio mi aveva dato alla testa; insomma non lo so, ma percepivo la magia a fior di pelle! Intanto ci andiamo a sedere in una panca su un tavolo tipico da festa della birra, costine-salamine e musica.
Finalmente un uomo con un minimo di sviluppo dell'intelletto, che mi parla del sapore della vita, delle verdure dell’orto del vino fatto in casa, le cose semplici che stanno sparendo.
Intanto mi abbraccia, accarezza la mia schiena; ma non con fare viscido e malizioso, ma come quando due anime vibrano sono vicine, si toccano, la sensazione va provata per capirla sino in fondo. Quando due menti si collegano sulla stessa frequenza, tutta questa vibrazione, perdersi nella conversazione, abbracciata, coinvolta in tutti i sensi, perdere la concezione di spazio tempo, non esiste più nulla intorno, entri in un unica dimensione! Non vedevo, non sentivo più nessuno, solo lui le sue parole, io pensavo lui diceva, quando il pensiero da silenzio diventa suono; era tempo che non incontravo una persona così vicino a me.
Continuava ad abbracciarmi ad avvolgermi nel calore della sua energia vitale.
Non permetto mai a nessuno di avvicinarsi cosi tanto alla mia anima e tanto meno il contatto fisico.
Io mi allontanavo e lui mi si riavvicinava, mi rincorreva, così fino alla fine della panchina.
Naturalmente non facevo trapelare la mia emozione, facevo la dura, quasi infastidita. Finché non mi riprendo dal brivido intellettuale, lo guardo dritto negli occhi e gli dico: ‘stai giù con le mani non devi superare certi limiti con me stai buono lì!!!'' con aria minacciosa.., lui 'hey bella!! con me non funziona!! Io non ho paura delle donne!!!''
Non so perché ma più che spaventarmi questa frase mi consola. 'Sono contenta per te!!' le dico amichevolmente, con mezzo sorriso, smorzando i toni.
Dopo due minuti la conversazione torna come prima, si ride, si scherza, poi si riavvicina mi dice ''non ti tocco accarezzo la tua aura'', passando la mano a pochi centimetri di distanza dalla schiena, la mia anima vibra, trema emozionata, gesticola scuote le spalle come in segno di arrendevolezza ‘Di' quello che vuoi!! ma devo abbracciarti!! sempre più vicino, mi odora i capelli, fra capelli e orecchio ‘scusa ma devo sentire il tuo odore’, penso quest'uomo parla la mia lingua.
Il suo amico si annoia con tutti questi discorsi filosofici, contorti ed in effetti si è ormai fatta mattina, stanno smontando la festa, così ci avviciniamo alla macchina lui mi sussurra nelle orecchie '' dormiamo insieme stanotte?'' '' ma anche no'' rispondo prontamente d’istinto e dopo che mi ha quasi leccato un orecchio e dopo aver parlato per ore ed ore lo osservo, il suo corpo esile, i suoi lunghissimi capelli selvaggi, rossi
(come i miei quel giorno) il suo viso magro e provato, qualche ruga intorno agli occhi, i suoi occhi di un colore cangiante che ricorda i lupi che vivono nelle foreste del nord Europa, con quella luce dentro che contraddistingue gli artisti, ma con un ombra di chi ha sofferto;i suoi scarni zigomi dalla pelle liscia e vellutata, guardandomi dritto negli occhi ‘vieni ti saluto’! Mi fermo a un metro da lui, lo guardo dentro i suoi occhi grigio blu con sguardo fermo, spaventato e minaccioso, ed esco con una perla di finezza delle mie :'' se mi ‘slinguazzi’ vedi..'' allora mi bacia
innocentemente sulle guance alzando le mani arreso e rispettoso, mezzo inchino con il capo, poi mi abbraccia forte forte, avviluppata a sè io mi stacco lo guardo negli occhi mi scappa una tenera carezza sulla sua guancia, ecco tutta sera a fare la dura e poi ... Ci scambiamo il numero di telefono ma gli dico di non rompermi le scatole, ''mai non ti chiamerò mai, mi chiamerai tu se vorrai''
Però penso se è un Uomo mi chiamerà!! e un po' di contorsionismo tipico femminile giusto per far ingrippare gli uomini.
Vado in macchina non sarei mai andata via, nell'attraversare la strada già mi mancava il suo calore, mi rincorre e mi abbraccia forte forte, poi va via; così’ senza parole ‘come un lampo d’infinità’.

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