Sapete
c’è una domanda che mi attanaglia sin dalla prima volta che ho visto dai mille
colori e sfumature, molte impercettibili per un occhio non allenato.
La
domanda potrà sembrarvi stupida o infantile, basterebbe cercare sui libri od i
motori di ricerca, dipende dal metodo che preferite. Eppure a volte questa
domanda mi ha salvato, mi ha fatto tornare ad essere sereno, mi ha tratto in
salvo dalle maree di ricordi spiacevoli, dia rimpianti, dai dubbi che
attanagliano ogni uomo quando è solo.
In
tanti anno non ho mai avuto una risposta completa, ma sempre frammenti,
pensieri da incollare e da assemblare.
La
mia ricerca cominciò un giorno, mi ricordo solo che era Maggio e faceva
vagamente caldo per essere primavera, non ricordo esattamente dov’ero diretto,
ricordo soltanto che c’era qualcosa dentro di me che mi spingeva all’avventura,
a salpare verso l’orizzonte, a spingermi in mare.
Era
più forte di me, ogni fibra del mio essere voleva andare in mare, ognitempo era
buono, ogni mese era ideale per navigare se fosse dipeso da me, ma il capitano
preferiva fermarsi d’inverno e non sfidare oltre il volubile mare che in
inverno assomigliava sempre di più ad una donna ed è così che la chiamano tutti
gli uomini di mare “La mia donna”:
Ed
è ad essa che loro si affidano, sperando di tornare ogni volta o di rincasare
tutti interi con tutti i pezzi al loro posto.
Mi
sono affidato anch’io a lei molto spesso e l’ho pregata di essere un’amante
clemente e benevola, cosa che generalmente ha fatto.
Come
tutte le donne è stupenda ed è difficile stargli lontano, per molti è un dramma
tornare a terra, per molti è liberazione andare in mare e se non fosse per le
provviste starebbero sempre lontano dalla costa, per me è si una sofferenza
mache poi svanisce quando mi rimetto fra le sue braccia schiumose dai mille
colori.
Fra
esse ho visto cose fantastiche, difficilmente comprensibili se espresse solo a
voce, o tramite immagine. Io stesso ho avuto il piacere di ammirare spettacoli
che ora è possibile vedere solo al largo, lontano dalla confusione,
dall’andirivieni di quelli come me, dalle luci che progressivamente sono sempre
più aumentate durante questo periodo.
Ho
potuto assistere ad eventi straordinari come alle piogge di stelle cadenti,
alla rotazione dei pianeti e al loro allineamento, ho ammirato la vita lattea
abbracciare e accarezzare questo piccolo pianeta pieno di distese d’acqua,
sulle quali è piacevole scivolare lenti verso un punto imprecisato delle mappe.
Una
volta mi è sembrato di vedere una sirena, aveva gli occhi blu e luminosi come
l’immenso mare di cui faceva parte, quel meraviglioso e poco esplorato mondo
così profondo e alieno di cui ho potuto raccogliere solo dei frammenti, gli
stessi che sbattevano contro la mia chiglia, quelli che dolcemente
accarezzavano la mia pelle di duro metallo, almeno fino a quando ero giovane.
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