–
A tavolaaa!
La
domenica finalmente si pranzava tutti insieme e, come al solito, un po’ più
tardi.
La
velocità con cui Lucia chiuse la telefonata, Simone lasciò in asso i cartoni
animati e papà Roberto abbandonò il computer voleva dire una sola cosa:
l’appetito c’era e le lasagne di mamma Giulia avrebbero avuto un’accoglienza
strepitosa.
–
Calma, calma. Vi siete lavati le mani?
I
bambini tentarono di barare mostrando le palme, il papà fece finta di non
sentire e la mamma non insistette, aveva fame pure lei e le lasagne erano calde
al punto giusto. Comincò a impiattare fra le proteste di Simone che la accusò
come ogni volta di avergliene date poche e cercò subito di rimediare
all’ingiustizia mettendo la forchetta nel piatto della sorella maggiore.
La
tv era accesa come sempre, e Papà Roberto si impadronì del telecomando
cambiando canale.
–
Veramente stavo vedendo il giallo – notò mamma Giulia, più per la forma che per
altro.
–
Il telegiornale è sacro. Dobbiamo sapere quello che succede nel mondo.
–
Mamma sono buonissime! – disse Lucia. – Più buone dell’ultima volta!
–
...vittime sarebbero forse novecentocinquanta, ma solo ventotto corpi sono
stati ritrovati.
–
Eccoci qua, ormai è un naufragio al giorno.
–
Mamma me ne dai ancora?
–
Finisci prima quello che hai nel piatto, Simone.
–
...Sembra che il disastro sia avvenuto quando un mercantile portoghese si è
avvicinato per soccorrere il peschereccio...
–
Vuoi vedere che lo ha urtato? Mmm... in questo pesce c’è un aroma particolare
che non riesco a individuare, Giulia. Buonissimo.
–
...Centinaia di migranti erano stati rinchiusi nella stiva e non sono
riusciti...
–
Papà che cosa è la stiva?
–
Aspetta Simone. Allora Giù che ci hai messo di nuovo? Qual è il segreto?
–
Nessun segreto. Solo un pò più di noce moscata.
–
Papà che cosa è la stiva?
–
È la parte di sotto della nave, quella dove si mettono le merci: banane, auto,
queste cose qui. Dici che ci hai messo solo più noce moscata? Io ci sento un
qualcosa che... ti ricordi il viaggio in Turchia? Quel piatto a base di carne
al sugo che abbiamo mangato in quel posto, come si chiamava...
–
Sì, ho capito, ma non mi sembra proprio.
–
Mah. Lucia, passami il vino, senza fare guai però, che oggi la maaammaa...?
–
Oooggi, la maaammaaa, ha meeessooo, la tovaaagliaaa, deeellaa, domenicaaa! –
dissero in coro i bambini mentre il papà dava il tempo con la forchetta come un
direttore d’orchestra.
–
Ah,ah, ah, come siete spiritosi! – commentò puntualmente la mamma. La scenetta
si ripeteva ogni domenica ed era diventata una tradizione a cui tenevano tutti
e quattro.
–
...a poca distanza dalla costa dell’isola di Rodi. Il bilancio sarebbe di
duecento vittime.
La
tv mostrava una distesa di mare su cui galleggiavano rottami e corpi.
–
Papà ma quelli sono morti? – chiese Lucia.
–
Hai sentito cosa hanno detto? C’è stato un disastro, certo che sono morti, se
no che ci farebbero con la testa sott’acqua?
Sullo
schermo adesso c’era Papa Francesco.
–
Il Papa, sssh, fatemi sentire – zittì tutti mamma Giulia.
–
...Il mondo non può più voltarsi dall’altra parte.
–
Ha ragione. Questo Papa mi piace – approvò papà Roberto.
L’immagine
cambiò e comparve Mario Draghi.
–
...ore di attesa per le reazioni dei mercati finanziari.
–
Secondo me la Grecia non ce la fa – disse la mamma. Ancora lasagne?
Simone
porse il piatto ancora mezzo pieno.
–
Ti ho detto che prima devi finire quello che ti ho dato. Hai visto tutti quei
poveretti morti? Cercano di venire da noi perché hanno fame rischiando la vita,
e tu che sei un bambino fortunato non mangi il cibo che hai. Pensaci.
Simone
commentò con un “Uffaaa” ma non insistette.
–
E adesso cosa ci ha preparato la nostra grande cuoca?
–
È domenica, stamattina ti sei lamentato per l’odore di pesce, ci vuole molto a
indovinare?
–
Pesce! Gridò Simone alzando la mano.
–
Bravo. Una bella spigola di mare all’acqua pazza. Eccola qua.
Lucia
guardò il pesce in un modo strano.
–
Non ti preoccupare delle spine, a quelle ci penso io – la rassicurò papà
Roberto – però voi bambini dovete fare attenzione lo stesso, eh?
–
A me piace di più il branzino – brontolò Simone.
–
Spigola e branzino sono la stessa cosa, scemo – lo prese giro il papà.
Mamma
e papà cominciarono a spinare il pesce e dopo un po’ ognuno aveva davanti la
sua porzione.
–
Eccezionale! – disse papà Roberto.
–
Yummy! – confermò Simone.
–
Non lo voglio. – disse Lucia con gli occhi fissi sul piatto.
La
mamma la guardò sorpresa. – Come non lo vuoi? Ma se è buonissimo!
Lucia
continuava a fissare il pesce.
–
Non lo voglio.
Papà
Roberto le prese la mano. – Te lo ricontrolla papà, così sei sicura che non ci
sono spine?
Lei
alzò gli occhi lucidi.
–
Questo pesce non lo voglio, papà. Non lo voglio.
Nessuno capì.
Nessun commento:
Posta un commento