Uomini senza dignità,
scarti dell’umanità.
Dietro al filo spinato,
il fisico umiliato…
sguardi muti, incavati,
con i sentimenti svuotati.
Come uccisi di dentro
orbitanti, senza centro.
Il popolo di Abramo,
che mai noi dimentichiamo,
violentato nel pensiero
che lo rende prigioniero;
massacrato come bestia,
decimato senza sosta,
per il mito di una razza
che annienta e ammazza:
come lucida follìa,
dei fratelli spazza via.
E’ spietato il pensiero,
come pece, buio e nero,
quando schiaccia la coscienza
per la sete di potenza.
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