Parlez vous pourquoi…
Porto la mia voce altrove,
porto le mie domande altrove,
porto pure le risposte altrove.
Presumevo o m’illudevo
di serrare un capitolo…
quasi m’imposi l’indifferenza
a questi avvenimenti crudi
per non infierire sull’anima.
La scienza, la ricerca, le idee
hanno portato all’evoluzione
della specie umana,
hanno permesso di curare
ed estirpare malattie complesse,
ma cos’è questo cancro,
questa vecchia e nuova bestia
che s’è impossessata di certi cervelli?
Dio ha trasmesso all’uomo
soltanto dieci regole e, l’uomo,
se n’è create a migliaia,
pure la licenza d’uccidere a suo nome.
Cosa ci fa una lacrima sul cuore…
Cosa faccio con questa penna
nella mano che trema?
Non è una regola santa
che m’impone di scrivere…
è il fiele, la rabbia d’impotenza
che si sfogano sul foglio neutro,
come un sintomo di vomito
che ti fa espellere l’indigeribile.
Mi sono forse raccomandato e venduto
a un Dio che m’impone di fare stragi?
Parlez vous, se continuassi
la mia opinione sarebbe una bomba
che esplode in mezzo a quel mondo
d’ignoranti fanatici e barbari
che credono di vedere l’eternità
attraverso una strage d’innocenti.
Aujourd’hui je suis Paris!
Aujourd’hui parlez vous!
Pour l’istant… je suis fatigué
de raconter cet monde.
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