venerdì 29 maggio 2015

Mirela Stillitano - Siamo lingua che batte nel palato del cielo

Fiori di cotone timidi
dispersi nei portici
di bocche spalancate

lo spasmo incredulo
di vite allucinate
dall'orgasmo della parola

un bambino che chiede
perché non ridi più
un ritratto sul viso e non sei tu.

La felicità è averti
e non dire
toccarti e guardarti.

Consunto il ricordo
in un ultimo replay
noi due sconosciuti

nella dialettica di baci fluidi
siamo lingua che batte
nel palato del cielo

e non s'ode nulla
che un remoto balbettare
d’amore.

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