Tutto
tranne la noia.
Abbiamo
condiviso tutto. Tranne la noia.
L’amore
certo, qualsiasi cosa fosse quell’incerto sentimento.
Forse a
modo mio, io, e tu, a modo tuo.
Ma
l’abbiamo condiviso.
Altrimenti
in tutti questi anni, e sono tanti, che cosa ci ha tenuto insieme?
Se ci
abbiam creduto è vero.
Se ci
credi è vero.
In
amore il credere equivale al vero.
Abbiamo
condiviso anche i dolori. Insieme ai nostri cuori, li abbiamo condivisi.
Magari
per un attimo distanti. Ma presenti.
Abbiamo
condiviso un po’ di rabbia. Abbiamo litigato e pianto. Urlato, sofferto.
Ci
siamo offesi.
Dette
cose che volentieri avremmo rimangiato. Ma le avremmo poi ridette e ripetute.
E
credute.
Per un
attimo soltanto.
Nell’amore
abbiamo detto: se ci credi è vero.
Ma con
la rabbia, qualsiasi cosa sia, non vale, vi assicuro, questo brutto detto.
Che sia
esso maledetto.
Non si
può far soffrire chi si ama.
Vederlo
scuotersi le membra.
E se
già non lo facemmo subito, dopo esserci pentiti (ma di questo son sicuro),
vorremmo farlo adesso ancora.
Per
cancellar per sempre quel momento.
Di
dolore. Non l’abbraccio.
Quello
lo teniamo forte, fino a morte.
Abbiamo
condiviso ogni cosa, i film, la casa.
Il
letto sempre troppo stretto, per contener la gioia, ogni notte di potersi
coccolare.
Un po’
da sveglio un po’ nel sonno.
Come
voglio, immortalare quel frammento.
Faccio
mille cose per distrarre ogni momento.
Però ti
penso.
Caspita
ti penso.
A volte
bene, a volte male. Ma ti penso.
Vale
uguale?
Abbiamo
condiviso anche i difetti. Li abbiamo condivisi tutti.
E in
amore dire tutto è dire niente.
Per le
cose negative.
E dire
niente è amare tutto.
Per
quelle positive.
E
abbiamo condiviso i pianti. Tanti.
A
distanza anche di anni.
Ma
quelli, li abbiamo condivisi soli e tristi. Ma anche lì un po’ uniti. Nessuno
che li ha capiti.
Ma
allora ti domando: siamo ancora uniti?
O
divisi?
E le
persone che abbiamo stretto, a cui abbiam donato affetto, non ci hanno separato
ed impedito di divider quei singulti.
Per me
tutte avevano un difetto uguale.
Non
assomigliare tale e quale
A
quella
Bella
A cui
scrivo questi versi, persi e solitari.
Ma
forse condivisi.
Abbiamo
condiviso anche la gioia.
Ogni
volta che facevo una battuta e tu ridevi, erano attimi speciali che vivevo con
la gioia dentro al petto, lì nel cuore.
E tu,
il mio amore.
Abbiamo
condiviso i corpi.
Negli
amplessi, negli abbracci.
Si
stringevano tra loro quelle mani. Unite e salde.
E
calde.
Dell’amore.
Della gioia.
Tranne
la noia.
Abbiamo
condiviso tutto. Tranne la noia.
Quella
no. Ci è mancata.
Quei
momenti un po’ depressi e bui ci hanno disuniti. Sempre attivi. Sempre a far
qualcosa.
Ci
mancava un po’ la noia.
Rendersi
conto che a vicenda si è speciali, non semplicemente o solamente, perché ci si
difende insieme da questi tetri mali.
Ma
perché anche la noia, anche quella, dev’esser condivisa. Sentirsi soli e non
esserlo mai. Anche nei guai.
Accanto
a noi c’è un altro che si annoia.
E
sapere che con noi lo condivide è una gran gioia.
E la
gioia è amore.
E
l’amore l’abbiamo condivisa.
un pezzo di te . un po' triste... ma piena di sentimento.
RispondiEliminaL'unione non si spezza MAI se nei momenti insieme ci si e' amati. Gli anni non si cancellano e rimangono intatti. La poesia li ha resi immortali!
RispondiElimina