Commedia
Ma dimmi cosa ho imparato o vita
forse le rughe m'hanno insegnato
qualcosa di più dell'essere inutile
a questa commedia
che sa d'equivoco, di vecchia
maniera
e poi lacerante, a volte patetica
a tratti snervante
impenitente ed irriverente
alle prove d'incerto cammino
d'ogni viandante
che ha saggiato qualche sentiero
ora interrotto a volte incostante
qualche volta battuto
con sorriso smagliante
di felicità .... solo agognata
inebriante.
Che cosa mi porto allora
d'una potente ingenuità
d'un tempo remoto, d'una beltà
tutta infantile, tutta semplicità
calata ai ruggenti ruscelli
d'incanti
di forti emozioni, di suoni
invitanti
che attraversavano l'anima
con mille ragioni
dai primi approcci, alle mille
intenzioni
d'esistenza posticcia
tutta allargata a nuova amicizia
d'amori incollati su diari datati
con graffiti di scuola e richiami
alterati
al fischiettar di slogan e proteste
saran tutti promossi, come promesso
ad inventarsi lo stesso, statue di
gesso
giorni di festa per tutti quanti
alla fatica..... già stanchi
del sopravviver solo a metà.
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