Parvenze
sintomatiche
Vecchi fogli stinti
che
avvolgono parole
in
nette e soffuse
liriche
dormienti
Ricordi
di rossi effluvi
vivi
e confusi
in
reti di fibre
smagliate
Asole,
in cuori
di
catenelle strappate
che
risicano
frantumi
e
sorsi di partenze
dai
margini defunti
Culle,
di funambole
sfere
rigenerate
tra
le pagine
di
vitali dimore;
In
quei cartocci
soffocati
dall’unto
delle
apparenze,
si
tingono
nebulosità,
nei
fiati contrapposti
E taccio. Taccio,
il
lento migrare
in
verminai
di
abissi corallini
Ingorghi Emozionali,
tra
le mani
canute
del
mio Tempo,
e
ancora inspiro,
tra
l’arsura
del viaggio
in
anime sorde
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