mercoledì 29 aprile 2015

Aldo Giordanino – Don’t cry for her Palestina

Good morning heartache...
...thought we said goodbye last night...
...but here you are with the dawn...(1)
      
Qualche volta passi ancora per quel punto di Asti che ti ricorda Gerusalemme, prima che faccia giorno, quando proprio non riesci a dormire e un'angoscia totale ti impedisce di rimanere a letto. E' troppo presto per andare al lavoro. In momenti come questi capita di riflettere sulle tristi parole di "Good Morning Heartache", un motivo che Billie Holiday incise subito dopo la guerra, mentre tentava di disintossicarsi dall'eroina. Una grande del jazz che ritraeva alla perfezione il tono pacato e crudele della fine della speranza. Il senso estremo della sconfitta che descrisse Hemingway. Ripensi ancora all'istante in cui notasti la strana somiglianza tra le due città, mentre il pullman si allontanava dalla porta di Damasco.
Fai due conti e ti accorgi che sono passati dieci anni da quel viaggio.
Ti piacquero molte cose della Terra Santa, soprattutto Masada, con i resti di un'antica battaglia. Ma fu a Gerusalemme che provasti le emozioni più intense. Con il Vangelo come guida turistica. Sin dal primo minuto, quando, subito dopo le alture di Betania, comparvero le mura che fece costruire Solimano il Magnifico, illuminate dall'ultima luce del giorno. Fu come contemplare a lungo le forme nude e perfette di una donna bellissima. La capitale israeliana contiene i simboli di gran parte dei ricordi del mondo. Quartieri abitati da gente che ha deciso che Dio esiste, e di cui vede un segno in ogni pietra. Un luogo che fa capire che è davvero un peccato vivere senza di Lui. Un atavico tentativo degli uomini di legarsi alla memoria dell'universo. Molti pensano sia la città della speranza, la città di Dio. Una cascata di calde sensazioni ti avvolse quando percorresti la strada di Cristo verso la morte e pregasti tra gli ulivi del Getsemani, cercando di rievocare il primo Giovedì Santo della storia.
Quasi sempre c'è una donna nelle ore più belle della vita di un uomo. Fu infatti una ragazza che capitò sulla tua strada poco lontano dal Monte degli Ulivi a rendere memorabili quei giorni di dieci anni fa. Incontrasti Rania per caso, come sempre deve succedere per riuscire a riconoscere l'azione della mano di Dio. Ti piacquero immediatamente i suoi occhi straordinari, tra il verde e il nocciola, la pelle scura tipica delle giovani palestinesi, i capelli neri e spessi ai quali si arrendeva il vento del deserto della Giudea. Provasti una dolce fitta al cuore, quando per la prima volta toccasti la sua mano. Fu molto facile innamorarti di lei. Possedeva una bellezza totale che andava oltre l'avvenenza, una perfezione generata dall'affinità di due spiriti sinceri che si erano già incontrati prima del mondo, all'alba della vita. Rania ti parlò in un linguaggio universale, con parole che andavano al di là delle parole, in un alfabeto senza tempo. Avevi sempre l'impressione di trovarti davanti ad un'alba sulle montagne del Libano. Ti insegnò che si può essere felici anche solo con una bibita e un panino. Ritornasti ad amare la vita, che in quelle ore ti disse delle cose bellissime. I vostri spiriti si protesero l'uno verso l'altro, incuranti di tutto. Nacque qualcosa di meraviglioso fra voi, un legame fuori dalla portata dei pensieri, più antico della Stella di Davide, della Mezzaluna, della Croce. Per un istante vi fu dato ritrovare una fede primordiale, predicata prima di tutte le divisioni, quando era solo l'essenza di Dio a parlare in un mondo bambino. Provasti emozioni che non si riescono a descrivere. Battiti del cuore rubati all'eternità. Una felicità assoluta.
L'atmosfera da scoppio imminente di una guerra, una costante in quella terra sacra, rendeva tutto passeggero, limitato, qualcosa da vivere intensamente, fino in fondo. Ogni minuto insieme pareva un anno di amore appassionato. Una straordinaria sequenza di attimi perfetti che non pensavi fosse dato assaporare agli uomini. Aveva il gusto della follia innamorarsi di una donna che conoscevi solo da tre giorni, per di più straniera e di un'altra religione. Troppe, almeno secondo l'opinione comune, le cose che vi dividevano.
Ma vale sempre la pena rischiare tutto, prendere il cuore e gettarlo come una fiche in un'estrema scommessa con il destino. E' fantastico metterlo sopra una casella di un immenso panno verde in un invisibile casinò. Non serve a nulla giocare sul pari o sul dispari, sul rosso o sul nero. Se dici: "voglio soltanto che sia amore", c'è solo un numero su cui puntare. E, quasi sempre, purtroppo, si perde. Anche questo fa parte del gioco. E' la vita provarci. Anche perché, nello spazio che intercorre fra il "rien vas plus" e l'istante in cui la pallina finisce sopra un numero che mai avresti voluto che uscisse, riesci qualche volta a vivere uno spiraglio di vera felicità. Una sconfitta elettrizzante. Anche se è davvero amaro il momento in cui il croupier si porta via la tua ultima giocata, tutto quello che ti era rimasto, e una parte di te muore prima di morire.

...Wish I'd forget you
but you 're here to stay
it seems I met you
when my love went away...(2)

A volte una canzone riesce a ritrarre molto bene certe situazioni della vita, specie i momenti in cui sembra di ascoltare la voce fuori campo all'inizio o alla fine di un bel film. Succede spesso agli eterni motivi del jazz. Anche dopo mezzo secolo e oltre raffigurano alla perfezione ciò che sta dentro ai cuori tristi di inizio terzo millennio. Come se nulla fosse cambiato.
Cammini da solo, avvolto dalle tenebre nebbiose dell'inverno astigiano, nel territorio dell'antico ghetto ebraico. Sembra che il sole non abbia nessuna voglia di sorgere. Viene verso di te un vecchio. Noti che assomiglia all'uomo che ti venne in aiuto negli ormai lontani giorni israeliani. Si può incontrare davvero chiunque a Gerusalemme. Era un italiano che aveva scelto di morire in quella città. E' davvero un luogo ideale per andarsene da questo mondo. Ammirasti subito la serenità con la quale viveva l'ultimo capitolo dell'esistenza. Ti piaceva il suo aspetto rassicurante e curato. Un angelo di almeno ottant'anni era capitato nella tua vita, al momento giusto, in una terra dove è facile credere alla presenza di spiriti superiori.
Rivivono dentro di te le parole che pronunciasti, vincendo la timidezza tipica degli uomini cresciuti sulle alture del Monferrato:
"ho conosciuto una ragazza qui a Gerusalemme. L'ho vista l'altro ieri per la prima volta...".
"Resta con lei", ti interruppe, "segui il consiglio di un vecchio. Da queste parti ci si può imbattere in cuori davvero meravigliosi. Non è un caso che la Vergine sia divenuta madre a pochi chilometri da qui. Credimi, una donna speciale è ciò che di più bello possa capitare nella vita di un uomo. E' il massimo avere accanto una che ti ami sul serio, chiunque tu sia, pazza di te, disposta a darti l'anima anche se sei un figlio di puttana...".
A volte hai come la sensazione di essere ancora abbracciato a lei. E' incredibile come certe donne lascino la memoria del contatto della loro pelle anche dopo tanto tempo.
Scorrono come fotogrammi di una vecchia pellicola le emozioni che provasti nei tre mesi di intense lettere che seguirono. Un angolo del tuo cuore continuava a restare tra le aride montagne della Giudea.
Fu a metà di un foglio in un tardo pomeriggio di febbraio che scrivesti senza paura:
 "...You...  ...my wife...   ...Why not?...".
Fu l'apice dell'illusione. Un grande momento terribilmente breve, come sempre succede le poche volte che capita qualcosa di memorabile.
Per fortuna il tempo lascia intatto quel che di bello c'è in un istante. Le sofferenze, la noia, le difficoltà vengono invece un poco ogni giorno portate via dall'azione di un lento ma esperto falegname invisibile. Dentro di te infatti non è rimasto che un vago ricordo, poco più che un frammento di una pagina ormai ingiallita, del momento in cui fosti costretto a leggere delle tristi parole:
"...La mia famiglia ha combinato il mio matrimonio con un uomo che nemmeno conosco...   ...Ha vent'anni più di me... ...Da queste parti si usa così... ...Avrei voluto che fossi tu a togliermi l'abito da sposa...".

Da allora non hai avuto più notizie di Rania. Hai pensato spesso in tutti questi anni ai suoi occhi e a quel cuore anni '50. Speri solo che in un modo o nell'altro abbia trovato il modo di essere felice. C'era anche un "forever" scritto nell'ultima lettera. Una parola che non ti fa perdere la speranza. Come se fosse dato incontrarla ancora una volta. Prima o poi. Chissà.
Certo che sono davvero strani gli uomini. Finiscono quasi sempre per provare i sentimenti più forti, spesso una venerazione al limite del religioso, per una donna con cui non sono riusciti a fare l'amore. Anche dopo molto tempo è come se si trovassero davanti ad un ideale, ad un'eterna speranza. Forse perché resta dentro indelebile l'immagine di qualcosa che non è stato, ma che sarebbe potuto essere bellissimo.
Ancora oggi tieni appoggiati l'uno accanto all'altro sul comodino accanto al letto il Vangelo e il Corano, mentre il sangue è tornato a scorrere su quel suolo consacrato che dovrebbe essere la patria della concordia. Ma ci sono troppi ricordi laggiù perché le armi possano tacere a lungo. Per fare la pace molto spesso è necessario dimenticare.

...Stop haunting me now
can't chase you nohow
just leave me alone...(3)
         
Nel cielo sopra Asti comincia a farsi giorno. C'è una bella luce. Dentro di te sembra non avere nessuna intenzione di placarsi il forte stato di angoscia. Ti metti a cercare un bar. Da qualche parte ce ne sarà uno già aperto. Forse dopo una buona colazione ti sentirai meglio.
Ora tutto è diverso da quei giorni a Gerusalemme. E' iniziato un nuovo decennio, un nuovo secolo, il terzo millennio dell'era cristiana. E' finito il tempo delle utopie, ed è divenuto molto difficile continuare a sognare. Ma soprattutto sei tu ad essere cambiato. Oggi non riusciresti più ad innamorarti in settantadue ore. Hai troppa paura di farti male per gettarti in una storia senza chiedere nulla in cambio, incondizionatamente, come facesti con Rania. Ora però leggi i giornali, mentre dieci anni fa non ti importava nulla di quello che succedeva nel mondo. Ti soffermi spesso su dieci righe che raccontano ciò che è avvenuto all'angolo di una strada della periferia di Torino, o su una pagina che tenta di spiegare l'assurdità di un altro conflitto. Ti interessano i fatti della vita. Le cose vere. Guardi con attenzione ogni immagine che proviene da Gerusalemme. Ma non è mai capitato di rivedere il volto di quell'angelo palestinese. Forse non è nemmeno più in Israele. Ogni volta che nella buca di casa vedi una busta con un francobollo strano qualcosa ti si muove dentro. La speranza, forse. C'è sempre un istante in cui pensi che si tratti di lei.
Le cose non vanno male. Ma non sarà più come allora.
Molto spesso, specie il venerdì sera, come un vecchio Humphrey Bogart di provincia, dopo essere passato per l'angolo della città che ti ricorda un quartiere gerosolimitano, finisci in un bel bar del centro. Siedi sempre allo stesso tavolo, con le spalle appoggiate al muro e lo sguardo rivolto verso la porta. E a volte resti fermo per ore a guardare l'uscita. Magari potrebbe entrare una donna portata da un caldo vento di scirocco. Sai che è difficile. Ma non si sa mai. Del resto a Gerusalemme imparasti che ogni cosa può essere possibile.
E' ormai mattino e in qualche modo dovrai trovare la forza per affrontare questa giornata. Mentre ti rechi al lavoro pensi ancora a "Good Morning Heartache". A volte anche una grande tristezza riesce a scaldare il cuore. E Lady Day davvero se ne intendeva di disperazione.
Per fortuna da qualche parte si fa ancora del buon jazz...

...might as well get used to you...
...good morning heartache
sit down...(4)

(1) Buon giorno tristezza...
...pensavo ci fossimo detti addio ieri sera...
...ma eccoti qui con l'alba...
(2)...Spero di scordarti
    ma sei tornata per rimanere
    sembra che ci siamo conosciute
   quando il mio amore se n'è andato...
(3)...Smettila di perseguitarmi
    non riesco a scacciarti
    lasciami in pace...
(4)...tanto vale abituarmi a te...
 ...buon giorno tristezza
    siediti qui

1 commento: