Le onde, spegnendosi, ora gonfiano
la palude, addolorano. Inabissate
tra le crepe della pianura
trascinano sul fondo,
ai margini del sonno grondano
goccia a goccia nel gelido azzurro
dell’aurora.
le avevamo invocate, imponenti,
da pietre, da nascoste fessure.
Non come è accaduto il fervido voto
di allora. Non grazia ricevuta
né ritorno all’arsura: le preghiere
anime di vetro,
piramidi
sospese, rovesciate
da bagliori
di nubi oscure.
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