“ Oggi è una di quelle giornate in cui la cosa migliore da fare è rimanere a letto ! “, rimugina tra sé e sé Matteo mentre cammina svogliatamente diretto all'Oratorio; poco prima, nel tentativo di dare un calcio ad un sasso, lo ha mancato clamorosamente e ha sbattuto l'alluce contro un palo; in testa ha il cappuccio del giubbotto, perchè poco prima un colpo di vento gli ha rovesciato l'ombrello che si è distrutto, tantè che ha dovuto buttarlo in un cestino.
“ Mi sarebbe piaciuto fare una bella partita di pallone, ma, guarda qua che tempaccio ! ”, prosegue il suo monologo, mentre entra nel cortile dell'Oratorio e guarda sconsolato il campo di calcio ridotto ad una risaia, “ oggi si sta chiusi al Bar, speriamo solo che a Don Andrea non venga in mente di fare un supplemento di Catechismo o peggio di recitare il Rosario, perchè è la giornata giusta che gli rispondo male ! ”.
Matteo ha 13 anni e frequenta la Terza Media, abita a Trecate, un paesone della Pianura Padana, al confine tra Piemonte e Lombardia, nei pressi del Fiume Ticino; ha un fratello, Lorenzo, che ha 10 anni e fa la Quinta Elementare; Mamma Antonella lavora in Banca a Vigevano e Papà Aldo è operaio a Novara; a dire il vero, da qualche tempo, i suoi genitori litigano spesso e il ragazzo, sensibile e intelligente, ha capito che le cose non vanno bene, ne soffre, cerca di capire , ma né suo fratello, né i nonni sembrano essersi accorti di nulla, magari è solo una sua impressione !
I nonni materni, Andreina e Rino, sono un importante punto di riferimento per i due ragazzi: dopo la scuola, visto che i genitori sono fuori per lavoro tutto il giorno, vanno sempre a pranzo da loro, lì fanno i compiti, giocano, litigano, insomma li tengono allegri fino a sera, quando li passa a prendere Antonella.
Dunque, avevamo lasciato Matteo all'ingresso dell'Oratorio, per fortuna nel grande salone, ad un tavolino sono già seduti i suoi amici Marco e Luca, che chiaccherano allegramente, lui si lascia cadere pesantemente su una sedia di fronte a loro:
“ Che brutta faccia che hai, ti è morto il gatto ? “, gli domanda subito Luca;
“ Lascia stare, oggi non me ne va dritta una ! “;
“ Esagerato, cosa ti sarà mai successo ? Dai racconta...”;
“ La mala sorte è iniziata ieri, quando l'Inter ha perso 2 a 0 e perdere contro il Torino è una sconfitta che vale doppio! “;
“ Vedi, te l'abbiamo sempre detto che tifi per la squadra sbagliata ! ”, lo deridono gli altri due, uno milanista e l'altro juventino, “ noi abbiamo vinto ! ”;
“ Begli amici ! Invece di consolarmi, mi prendono in giro ! “;
“ Uh, come siamo permalosi ! E poi cos'altro ti è capitato? “;
“ Stamattina non è suonata la sveglia, sono stato buttato giù dal letto dalla Mamma che strillava di fare in fretta e mi ha accecato accendendo di colpo la luce, mio fratello è stato più veloce di me e mi ha rubato il posto in bagno, così sono arrivato in ritardo a scuola, mi sono beccato 2 ramanzine, una dal bidello e una dalla Prof. Di Italiano; per finire in bellezza, la Prof. Di Matematica ha restituito corretti i compiti in classe , che mi sembrava di aver fatto bene e invece ho preso 4, adesso come faccio a farlo firmare ai miei ? “.
Marco e Luca ridacchiano sotto i baffi, cercando di non farsi notare, perchè il povero Matteo è veramente afflitto :
“ Ma volete sapere la ciliegina sulla torta? La nonna per pranzo ha fatto la Casoeula, io odio le verze ! “.
Dopo l'ultima patetica confessione, i due amici non riescono più a trattenersi e scoppiano in una sonora risata, facendo arrabbiare ancora di più Matteo, che quasi li prenderebbe a sberle; per fortuna, proprio in quel momento entra Don Andrea con una proposta che viene subito accolta da tutti i presenti con entusiasmo:
“ Dai ragazzi, facciamo un bel torneo di Calciobalilla ! “.
In breve, non senza discussioni e battibecchi, vengono formate le squadre e, stabiliti i turni di gioco, si inizia l'epica sfida: Matteo gioca in coppia con Luca contro due ragazzi albanesi, Dennis e Arven, che giocano molto bene e mettono a dura prova i due amici italiani; a conferma del fatto che oggi per Matteo è proprio una giornata no, dopo una mezz'oretta la partita Italia-Albania è sul risultato di 2 a 7, quando all'improvviso di sente un fastidioso sibilo, seguito a breve tempo da un forte boato, il pavimento trema, qualcuno grida:
“Il terremoto, scappiamo ! ”.
Don Andrea e i baristi invitano a mantenere la calma, ma a uscire al più presto in cortile.
Nel giro di pochi mimuti, tutti i ragazzi sono fuori, impauriti e infreddoliti, contiunua a piovere, Matteo si infila il giubbotto che ha preso al volo prima di uscire, una grossa goccia gli cade sul naso, istintivamente l'asciuga con la mano, che rimane unta e sporca di nero, altre due o tre gocce si fermano sulla manica, le guarda, le annusa, le tocca :
“ Questa non è acqua, sembra petrolio “ dice ad alta voce.
Altri ragazzi si sono accorti di questa strana pioggia, qualcuno grida:
“ E' successo qualcosa alla raffineria ! “.
Istintivamente tutti gli occhi si girano ad Est e con sgomento vedono alzarsi in cielo una nube nera, mentre proseguono il frastuono e la pioggia mista a petrolio.
Don Andrea, visibilmente preccupato, prende in mano la situazione:
“ Riparatevi tutti sotto il tendone vicino al campo di calcio, io entro a fare qualche telefonata “.
In attesa di notizie, ognuno fa le sue supposizioni, Matteo, posizionatosi nei pressi del bordo esterno del tendone, guarda attentamente la nube nera, riflette qualche istante e poi dice:
“ La raffineria si trova a Sud-Est, guardate invece la colonna di fumo si alza da Nord-Est “.
Tutti si rendono conto che è vero, ma la preoccupazione resta e può solo aumentare quando Don Andrea ritorna dicendo che il telefono non funziona, quindi bisogna andare in Comune a chiedere informazioni, il barista si offre volontario dicendo che il Sacerdote è meglio che resti coi ragazzi; stanno ancora prendendo gli ultimi accordi, quando dal portone entra una macchina dei Carabinieri che portano la notizia attesa e purtroppo temuta :
E' il 28 febbraio 1994, alle 15 e 30 circa, a causa dell'eccessiva pressione, è collassato uno dei numerosi pozzi di petrolio della zona, causando un'enorme eruzione di greggio, che poi ricade nelle zone circostanti misto alla pioggia; sembra che non ci siano feriti, si sta evacuando velocamente la zona circostante l'impianto, sono state bloccate le strade e la ferrovia, solo l'autostrada che è lontana qualche kilometro rimane transitabile; inoltre è necessario che i residenti della zona rientrino al più presto nelle loro case, tengano porte e finestre chiuse, in attesa di istruzioni sul comportamento da tenere per la loro sicurezza.
I ragazzi presenti all'Oratorio vengono divisi in gruppi in base alla loro zona di residenza e accompagnati a casa, alcuni dal Don col pulmino della Parrocchia, alcuni in macchina dal barista, altri dai Carabinieri, nessuno deve muoversi a piedi e da solo, viene data la precedenza ai più piccoli.
E' passata almeno una mezz'oretta quando un Agente chiede a Matteo:
“ E tu dove abiti ? “;
“ Dietro la chiesetta della Madonna delle Grazie, ma adesso non c'è a casa nessuno “;
“ Mi spiace, ma lì non ci puoi proprio andare “;
“ Per il momento vorrei andare dai miei nonni, che abitano vicino alla Piazza, ma poi stasera, quando arrivano i miei genitori, possiamo tornare a casa ? “;
“ Purtroppo no, tutta quella zona è stata evacuata perchè è vicinissina al pozzo collassato, nessuno può entrare finchè non si riesce a fermare il flusso di petrolio e a metterlo in sicurezza...magari tutta la tua famiglia potrà essere ospitata temporaneamente dai nonni...”;
“ Ma a casa abbiamo tutte le nostre cose, i libri di scuola...”;
“ Capisco che i disagi sono molti, ma non vorrete mica rischiare la vita ? “;
“ Beh, rischiare no, spero solo che si risolva presto, intanto io andrei dai nonni, ci vado da solo, è vicino “;
“ Assolutamente no, guarda lì a destra ci sono altri tre ragazzi che abitano in centro, vi accompagnamo noi tutti insieme “.
Il Carabiniere non ha ancora finito di parlare che si apre la porta ed entra il nonno di Matteo :
“ Buonasera Agente, sono il nonno di questo ragazzo e, se permette, lo porto a casa e, nel frattempo, accompagno anche gli altri tre ragazzi ”;
“ Ma certo, un aiuto in questo momento è prezioso “.
Mentre si avviano alla macchina posteggiata in cortile, Nonno Rino dice :
“ Scusa Matteo se ho fatto tardi, ma prima ho voluto recuperare il tuo fratellino, lui è più piccolo, sai che è uscito da scuola alle 16 e 30 ? “;
“ Non ti preoccupare Nonno, piuttosto lo sai che non possiamo tornare a casa ? Ma credi che ci sia davvero tutto questo pericolo ? “;
“ Guarda tu stesso, la strada è scivolosa come se fosse ghiacciata, il tergicristalli non riesce a pulire il vetro e senti la puzza e il rumore ? “;
“ Hai ragione, speriamo che Mamma e Papà riescano a tornare ! “;
“ La nonna ha tentato di chiamarli, ma i telefoni non funzionano ! “.
Arrivati sani e salvi a destinazione, Matteo si sente più al sicuro, ma, anche se cerca di non darlo a vedere per non spaventare Lorenzo e la Nonna, è preoccupato; per il paese circola un'auto che all'altoparlante raccomanda di restare in casa con porte e finestre chiuse, in Tv un'edizione speciale del Telegiornale racconta la notizia, tra le altre cose dice anche che arriveranno dei consulenti dal Texas, specializzati nello spegnimento dei pozzi di petrolio.
Finalmente intorno alle 19 arriva la Mamma e un quarto d'ora dopo anche il Papà, sono molto in ritardo perchè le strade principali sono bloccate, hanno dovuto cercare dei percorsi alternativi utilizzando strade di campagna; l'agitazione è palpabile, ma tutti si danno da fare per organizzarsi: Matteo e Lorenzo dormiranno nella cameretta che era della Mamma, qualche vestito di ricambio dai Nonni ce l'hanno sempre e poi domani non dovranno nemmeno andare a scuola; Antonella e Aldo dormiranno sul divano letto in sala, per loro il problema abiti di ricambio è più complesso, dovranno accontentarsi di quello che mettono a loro disposizione i Nonni.
Sono le 20 passate quando Andreina mette in tavola la cena, la televisione è accesa a basso volume, si commentano le notizie, ognuno avanza ipotesi e suggerimenti, pian piano la tensione si stempera, si riesce anche a parlare di altri argomenti: la scuola, il lavoro, gli hobbies e la serata si risolve con una bella riunione di famiglia, come da tempo non se ne facevano; quasi senza accorgersene arriva l'ora di andare a letto, scambiandosi prima un sorriso, una coccola, un bacetto...
Matteo, prima di addormentarsi, ripensa a quella strana giornata, ma nel cuore e nella mente gli resta il ricordo della bella serata: lui e la sua famiglia era da tempo che non stavano così vicini, vorrebbe tanto che tra i suoi genitori ritornasse la serenità di qualche anno prima e spera : “ Tutto è possibile se stiamo vicini “.
“ Papà, papà, non leggere il giornale, per favore vieni a giocare con me !!! “ ; chi ha parlato, o meglio urlato è Francesco, ha 3 anni ed è il figlio di Matteo; già, sono passati 25 anni, quante cose sono successe nel frattempo ! Matteo è ritornato con la memoria a quel 28 febbraio del 1994 mentre leggeva il giornale che racconta i fatti di allora, ora ha la sua famiglia: la moglie Marta e il piccolo Francesco che sono la sua gioia; purtroppo, qualche mese dopo la bella serata a casa dei nonni, i suoi genitori si sono separati, il papà se ne andato di casa e si dimenticato di Matteo e Lorenzo, che ne hanno sofferto molto.
“ Arrivo subito Francesco, a cosa vuoi giocare ? “, risponde allegramente Matteo, correndo incontro al suo bambino; una cosa è certa: lui non abbandonerà mai la sua famiglia, anzi si ripete spesso: “ Tutto è possibile se stiamo vicini “.
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