venerdì 1 aprile 2016

Cipriano Arnone – Non solo incubi

L’impossibile diventa sogno.
L’aridità scaturisce minacciosa e plumbea,
come fiore selvatico e maleodorante,
figlia non desiderata di Terrore e Fascinazione.
La pietra dal sorriso ambiguo e malfidente
Ti sfida, ma spera di essere trafitta fino che, raggiunto il cuore,
tu possa strapparglielo, oppure
lasciarlo pulsare finalmente visto dal sole
come altro sole.
Il sogno cerca lo spazio e il tempo,
mentre il gioco offre anfratti già usati.
I due giocatori non si danno tregua:
la vittoria dell’uno è illusione nella coscienza dell’altro.
Eppure le stelle continuano a scrutare
gli orizzonti e gli abissi;
e gli abissi hanno un fondo che
solo tu non puoi vedere
e gli orizzonti nel loro accavallarsi
solo te confondono.
Le stelle sono signore benevole e crudeli
dell’angoscia e dell’estasi
che lo sguardo acuto fino alla cecità
dà in dote a quel gioco,
imponendo assoluta esclusione.
Il sogno allora sfuma in realtà
e mai come ora l’impossibile ha potuto.

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