sabato 21 marzo 2015

Viviana Noce - Respiri. Come di pioggia.

Inseguimi.
Lascia che il vento canti la sua nenia per noi,
che non ci stacchiamo dalle nuvole
per lasciarci trasportare
oltre l’orizzonte.

Credi.
Non oltre ai colori del cielo.
Ché la notte ancora ci culla.
Del desiderio che accende i fianchi
ed i pensieri trasporta lontano.

Chiudi.
Gli occhi solo un momento.
Ché, se potessi tenere la testa tra le mie mani
e scaldare le tempie tue,
abbandoneresti le parole
all’alito di pioggia
e osserveresti i miei occhi ridenti,
sussurrarti:
“Amore mio,
di cosa ti crucci?
Non avrai altro a cui pensare
che allo spazio che ci divide,
quando le nostre membra stanche
smetteranno di urlare e sarà la pace del silenzio,
a cullare il tuo riposo”.

Regalami.
Solo un attimo ancora.
Per guardarti.
Al riparo dalla paura.
Ove l’universo sorride
ai nostri languidi lamenti,
scevri di colore e rumore,
carichi di cascate di diamanti.

Trattieni.
Le ombre del tempo.
Fino a quando aprirai le mani
e resteremo a guardarci,
per non scalpitare oltre.
Tra i piedi scalzi di sabbia
e le mani umide di amore.


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