martedì 31 marzo 2015

Anna Maria Russo - Una storia persa e dispersa nel buio di un'osteria

Le maschere non mascherano noi stessi
ma coprono e poi scoprono il nostro essere.
Tagliarti i capelli non ti dà più effervescenza
ti toglie solo un po’ di pesantezza.
Non sei ancora attaccato al mio amo,
perciò non posso dirti ancora t’amo.
La mia ancòra di salvezza
si è agganciata al tuo cuore,
e prego che tu ti inabissi con lui.
Io intanto conto le tue ferite
e le disinfetto con il mio vino migliore.
E grido: - Salute! –
Al mondo che non è in salute.
Rido perché le mie idee prendano ossigeno
e il mio sangue sia più fiume in piena
che acqua del gabinetto.

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