Nidiata di parole sui rami della betulla
cullate dal vento che a baci li dondola,
lìtigano, scarabòcchiano, tìrano in alto
il filo d’una storia su una virgola blu.
Tu ed io, due bambini, nel tempo incantato
delle favole prime, l’oro d’un sogno stregato
di rosso, sillaba d’oro su un blu ingiallito.
Tu ed io, due fratelli, che solo il cuore
ha conservato sul triciclo abbandonato
in un angolo del cortile.
Ed ora che te ne sei andato
per quella strada non voluta, per quello
strappo ineluttabile che la vita, ahimè,
ci impone, adesso che nell’assenza
il richiamo è più vicino, io con te
ancora vivo quella favola senza tempo,
senza giorni e senza ore, sulla sella
di un triciclo dove ancora pulsa il cuore.
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