Di miele intriso
Tuffo
nella memoria era il tonfo
che hai
sentito ieri sera dal soggiorno.
Senza
preavviso, intriso di miele, un sorriso
- di chi
non so – m’ha preso,
grande
nella memoria,
poi è svanito.
Per
acciuffarlo l’ho poi inseguito
nel suo
veloce andare.
Volevo
riuscire io a sapere di chi, morbido,
quel
sorriso che mi cercava fosse
ma
non più mie le labbra tue
non più tue le labbra mie, sono ora,
Madre!
E
vidi di te improvvise
labbra
potenti
come di
rosse palpebre mobili di ciglia,
ampie
nello schermo labile e sfoltito
della
mente mia.
Evanescenti,
or bevono, materne le labbra tue,
da
nuovissime eterne sorgenti,
traendovi
Amore che non ebbero.
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