Tutto, dietro gli obliqui raggi oscillanti,
declina nel fragore del mare: l'orizzonte,
il perenne migrare, il cielo e i dolci canti.
Aspetteremo a riva, davanti
alle case sul porto,
con il respiro del buio e delle acque.
Io e altri, storditi dagli eventi,
predestinati, distanti, siamo
il trascorrere di vascelli alla fonda,
le solitarie incrinature della primavera,
i tenaci fantasmi di un destino avverso.
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