Serva d’acciaio
Schiava è
la macchina dei nostri bisogni,
Serva
sotto egoismi zitta ancella.
Giostra
dell’orrore finta giusta madre.
Nero
sangue. E’veleno il seme tuo.
Prigioniere
macchine devastanti.
L’ordine
alla schiava è distruggere,
consumare,avvelenare
piano
la casa
del padrone scemo,
Palese
stupidità sarà fatale.
Qui, il
poeta dal suo paese osserva,
Nel di’
il fumo e nella notte polveri di luci.
Qui, il
poeta pensa.
Piangendo
scrive alla mai pensata musa
Che
raffina,inquina e ci da benzina.
Peccato il refuso nell'ultima riga: dà si scrive con l'accento. Penalizza molto
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