Se
ogni cosa si fermasse
se
l’ignoto prendesse forma
potrei
descrivere
la
costanza astratta della passione
il
contegno interiore
la
tempesta dell’anima
e
l’immemore motto
che
accompagna la solitudine
ma
non basterebbe credo
una
volontà virulenta
ancoraggio
della natura
la
sagacia più fine
a
rispecchiare l’invecchiamento
di
una voce compagna
causticità
dei silenti incanti
per
cui le forme riprenderebbero
il
vigore primitivo
la
concavità la ritorsione convessa
e
la sapienza
un’austera
padronanza
delle
categorie ancestrali.
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